Siamo oramai agli inizi di settembre e gli investitori, tra una vacanza e l’altra, approcciano nuovamente ai monitor in attesa di riprendere la piena attività dopo il calo fisiologico dei volumi dovuto alla stagionalità estiva.
Dopo una salita eccezionale degli indici mondiali, supportata tra l’altro da una politica monetaria e fiscale molto accomodante nella maggior parte delle nazioni, troviamo le borse ancora una volta sui massimi.
I temi sono sempre gli stessi: il covid, l’inflazione, il possibile inizio del tapering ed alcuni scenari geopolitici che rimangono sullo sfondo come l’Afghanistan ed il conflitto ideologico e commerciale, ad oggi mai risolto, tra Stati Uniti e Cina.
I mercati in questa situazione di stallo estivo hanno scelto la via di minor resistenza, ossia al rialzo. Ogni tentativo dei venditori è stato prontamente fermato dai compratori che hanno fatto registrare una serie consecutiva di massimi storici, in particolare su Sp500 e Nasdaq, senza troppe difficoltà.
E così arriva settembre, per chi aveva i portafogli investiti si può dire che l’estate è passata serena, eccezioni a parte, senza grossi scossoni sul piano finanziario. A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa ci riserverà settembre? Con le sue scadenze tecniche, il ritorno dei trader e delle aziende alla piena operatività ed alcune ricorrenze statistiche non sempre positive le sorprese possono essere dietro l’angolo, sia in positivo che in negativo.
Da questo punto di vista gli occhi saranno puntati in prima battuta sulle banche centrali che dovrebbero fornire indicazioni più precise sull’inizio del tapering (che non vuol dire necessariamente la fine immediata di una politica accomodante caratterizzata da bassi tassi di interesse). Altro aspetto importante è ovviamente la gestione della pandemia e l’efficacia dei vaccini contro le nuove varianti, soprattutto in un mese in cui riprendono a pieno regime le attività lavorative e scolastiche.
La conclusione? Un probabile aumento di volatilità con possibili escursioni sia al rialzo che al ribasso potrebbe essere nell’aria, quindi occhio al Vix. Al contempo settori interessanti potrebbero essere quello delle materie prime più sensibili all’inflazione, delle aziende estrattive e dell’immobiliare. Abbiamo già assistito a spinte rialziste importanti in questi comparti ma, qualora l’aumento dell’inflazione si rivelasse strutturale, potremmo essere solo all’inizio.
Dott. Alessandro Mastropaolo
giornalista, trader e investitore
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